No. 15 (2018): Methods of Philosophy
Section 4. Philosophy and Gender Issues

Filosofia del linguaggio femminista, atti linguistici e riduzione al silenzio

Laura Caponetto
Università Vita-Salute San Raffaele

Published 2019-03-13

Keywords

  • filosofia del linguaggio femminista,
  • atti linguistici,
  • riduzione al silenzio,
  • rifiuto

How to Cite

Caponetto, L. (2019). Filosofia del linguaggio femminista, atti linguistici e riduzione al silenzio. Phenomenology and Mind, (15), 146–158. https://doi.org/10.13128/Phe_Mi-24978

Abstract

In anni recenti, la teoria degli atti linguistici di Austin è stata impiegata in ambito di filosofia del linguaggio femminista per dar corpo alla nozione di riduzione al silenzio, messa originariamente in campo da MacKinnon nel quadro del dibattito su pornografia e censura. L’idea, sostenuta da più voci, è che certi materiali pornografici contribuiscano a creare un clima comunicativo ostile alle donne, che impedisce loro di compiere certi atti illocutori – primo fra tutti, l’atto del rifiuto di avances sessuali. Nel presente lavoro, metto a confronto due declinazioni della nozione di riduzione al silenzio, offerte rispettivamente da Hornsby e Langton e da McGowan. Offro, inoltre, un’analisi inedita del rifiuto che inficia parzialmente la proposta di McGowan. L’obiettivo è quello di fornire uno spaccato di come la teoria austiniana possa essere adoperata, a mo’ di “cassetta degli attrezzi”, per portare alla luce forme di ingiustizia discorsiva passate largamente inosservate.