Vol. 10 No. 1 (2019): MEDIA EDUCATION – Studi, ricerche, buone pratiche
Best practices

CINEMA E AUTISMO, UN POSSIBILE INCONTRO FECONDO

Published 2020-05-05

Keywords

  • Autismo, cinema d’animazione, multimodalità, pensiero narrativo,
  • Autism, animated feature film, multimodality, narrative thinking

Abstract

L’articolo che segue presenta l’attività svolta di Media Education con un ragazzo con disturbi dello spettro autistico che ha prodotto nei suoi esiti finali un cortometraggio d’animazione realizzato con la tecnica dello stop motion dal titolo BeneMaleBene, ed è stata l’oggetto della mia Tesi di laurea magistrale in Scienze dell’educazione vincitrice del Premio Giannatelli 2018. Il laboratorio video è stato realizzato all’interno di un servizio educativo e riabilitativo che lavora con minori disabili, gestito dalla cooperativa «Valdocco» di Torino, ed è stato pensato e progettato dall’autore di questo articolo che da più di vent’anni esercita la professione di educatore specializzato nel lavoro con persone con disturbi dello spettro autistico. Il laboratorio è stato proposto a Marco (nome di fantasia), un ragazzo di quindici anni che presenta una diagnosi di autismo medio-lieve, dotato quindi di discrete capacità comunicative e relazionali, di cui sono stato l’educatore per quattro anni presso il servizio sopra citato.

The following article presents the Media Education activity with an autistic boy which produced, in his final results, an animated short film made with the stop motion technique entitled BeneMaleBene and was the subject of my Master’s Degree Thesis in Education Sciences, winner of the Giannatelli 2018 Prize. The video laboratory was created within an educational and rehabilitative service that works with disabled children, managed by the «Valdocco» cooperative in Turin and was conceived and designed by the author of this article, who for more than twenty years has been practicing the profession of specialized educator (teacher) working with autistic people. The laboratory has been proposed to Marco (fantasy name), a fifteen years old boy who presents a mild to medium autism diagnosis, therefore endowed with discrete communication and relational abilities, with whom I have been working as a teacher for four years.