V. 11 (2022): gennaio-giugno
Sezione monografica: Testimoni di se stessi

Ecocentrismo e spargimento

Pubblicato 2022-06-23

Come citare

Belletti, G. (2022). Ecocentrismo e spargimento. L’ospite Ingrato, 11, 125–141. Recuperato da https://oaj.fupress.net/index.php/oi/article/view/13645

Abstract

Il contributo prende in esame alcune scelte poetico-ecologiche in un’ottica transnazionale. Esso si focalizza in particolare sull’istituzione dell’azione (Bryson 2005), quella cioè che prevede la volontà da parte di alcuni autori di agire e di far agire il lettore al di fuori del momentum poetico, al fine di preservare l’altro da sé non umano. Ciò si denota in quella tendenza lirica che, nel contesto statunitense, è stata definita «ecocentrism» (Laura-Gray Street 2020) e che sottende il considerare l’essere umano come una parte contingente di un tutto più grande. Come si mette in luce nel corso dell’argomentazione, vi sono peculiari capacità/facoltà (l’empatia, l’immaginazione) e sentimenti (la simpatia) (Coetzee 2000; Merwin 1998) propri ai poeti coinvolti, che restano comunque sempre distanti dal mirare a una comprensione definitiva dell’«assolutamente altro» (Derrida 2006). Il contributo prende in esame, inoltre, l’istituzione della personificazione che accompagna non di rado l’ideale dell’azione – sia in poetiche italiane (Pusterla, Damiani) sia anglofone (Merwin, Oliver) – ed è considerato uno degli strumenti per limitare la centralità dell’io nelle liriche e per approssimarsi al sentire delle creature più-che-umane. Infine, si mostrano gli estremi della declinazione di detta personificazione, che prevedono, da un lato, il varcare da parte del non umano i confini interni del soggetto, diventandone quasi una parte, e, dall’altro, l’attribuire ad esso un’identità esterna e dialogante.