Come citare
Abstract
Questo articolo intende contribuire al dibattito circa le forme della critica nel Novecento, tentando di portare alla luce le potenzialità di una filosofia della riflessione ispirata dialetticamente. Il tema è svolto a muovere da una prima valutazione del ruolo che la questione della critica ha avuto nella coscienza filosofica novecentesca, la quale ha, in vario modo, riconfigurato le risorse concettuali a essa consegnate dalla modernità. Tuttavia, per sondare gli sviluppi dialettici della critica contemporanea è fondamentale tornare a confrontarsi con la questione delle determinazioni della riflessione hegeliane. Il concetto di “negatività” che vi si dispiega permette, infatti, di rintuzzare le critiche alla “negazione determinata” che sono state mosse nel Novecento dalle filosofie trascendentali di tipo neokantiano e dal pensiero negativo. Prestando attenzione ai diversi gradi di sviluppo della riflessione, descritti da Hegel nella “Dottrina dell’essenza” della Scienza della logica, viene qui mostrata la necessità di ricongiungere la negazione determinata al più ampio e articolato decorso della riflessione, culminante nella negatio duplex, vale a dire la negazione pronta a piegarsi su se medesima. Lungo queste traiettorie, i principali caratteri del pensiero critico e dialettico di matrice hegeliana e marxiana vengono confermati e colti sullo sfondo di quella che appare come una condizione cruciale della critica stessa: il suo divenire autocritica.