V. 15 N. I (2024)
Scrittura / Lettura / Ascolto

Farsi del male con la lingua

Stefano Dal Bianco
Università degli Studi di Siena

Pubblicato 2024-07-18

Parole chiave

  • poesia italiana contemporanea,
  • ritmo del verso italiano,
  • metrica italiana contemporanea

Come citare

Dal Bianco, S. (2024). Farsi del male con la lingua. L’ospite Ingrato, 15(I), 361–372. https://doi.org/10.36253/oi-16376

Abstract

Il saggio è una testimonianza personale a latere del convegno su poesia e macerie tenutosi a Friburgo (atti pubblicati nel n. 14 de «L’Ospite Ingrato»). Dopo una breve ricognizione sulla presenza del tema delle macerie nella propria produzione poetica, l’autore si sofferma su questioni di metrica libera della immediata contemporaneità, che appare sempre più caratterizzata da un aumento della distanza fra gli accenti, in direzione della lingua parlata. In questo contesto, tuttavia, la tradizione endecasillabica – ma anche quella più recente di altri versi canonizzati nel Novecento, come il novenario pascoliano per anfibrachi o il decasillabo anapestico – si ritrova splittata in cellule ritmiche di aura tradizionale, bene interiorizzate nella memoria dei poeti. Questa situazione, dove l’istanza ritmica prevale su quella metrica, promuove, e fa percepire come non marcate nella sequenza, alcune misure di verso che un tempo ‘stonavano’, grazie ad alcune «concordanze di passo» ritmico. Autori citati: Stefano Dal Bianco, Beppe Salvia, Silvia Bre, Antonio Riccardi, Umberto Fiori, Massimo Gezzi.