Come citare
Abstract
Questo saggio, a partire dalla ricostruzione del dialogo teorico che Fortini già dagli anni Cinquanta stabilisce col Goldmann “pascaliano” del Deus absconditus, vuole mostrare di quali complesse articolazioni ideologiche e politiche si tinga il concetto fortiniano di «presente» come totalità nascosta. Questo «presente» ci appare in tutta la sua paradossale problematicità, in quanto unità dialettica e figurale di passato-presente-futuro. Il contributo analizza e ricostruisce una serie di passaggi fortiniani che si collocano in questo percorso, fra testi poetici appartenenti a diverse raccolte – Questo muro (1973), Paesaggio con serpente (1984), fino a Composita solvantur (1994) – e testi saggistici, sia di tipo letterario che politico, in un arco cronologico ampio. Si mostra inoltre come, seguendo le tracce di tale presente absconditus, Fortini incroci in modo decisamente pregnante i suoi imprescindibili phares: il Manzoni eticamente irrequieto della Provvidenza/Preveggenza e il Dante onirico e figurale del Purgatorio.