Pubblicato 2025-12-24
Come citare
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Abstract
L’opera di Giuliano Scabia è pervasa da un’intima religiosità che si manifesta in più modi e dimensioni. Nel rapporto dell’autore con la scrittura, vissuta come una pratica quotidiana, «più importante che la preghiera per un monaco»; nell’idea del teatro come festa, come sacra rappresentazione, tesa a coinvolge un’intera comunità (o a trasformare in comunità chi partecipa all’evento drammaturgico); nelle sparse discussioni di sapore teologico fra i suoi personaggi; nella prassi non solo scherzosa di distribuire «santini», non a caso inaugurata con Il diavolo e il suo angelo; nella lunga amicizia con il frate dedicatario del Canto del monaco Silvano; nella composizione delle «operine», edite ogni anno con liturgica regolarità. Spiritualità e coscienza politica convergono nella tendenza a fare della propria opera un complesso organico, che abbraccia teatro, narrativa, riflessione, poesia.