Um corpo para ser possuído: representação das mulheres migrantes na Itália contemporânea
Pubblicato 2024-12-30
Parole chiave
- immigrazione contemporanea,
- genere,
- nazione,
- immaginario,
- donne
Come citare
Copyright (c) 2024 Luis Fernando Beneduzi
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Abstract
Nel contesto delle due guerre mondiali, si è sviluppata una nuova concezione dello stupro di guerra, ovvero il suo utilizzo come strumento per rompere l’omogeneità del gruppo etnico, della nazione. Infatti, è stato utilizzato come risorsa strategica bellica per attaccare l’avversario, decostruendo l’unità della comunità nazionale colpita. Questo rapporto di assoggettamento nazionale attraverso il corpo femminile si può osservare anche nelle narrazioni contemporanee sui soggetti migranti nell’Italia di oggi. Mentre i migranti uomini rappresentano un pericolo per la società di accoglienza, le donne sono percepite come individui fragili e vulnerabili che possono subire un’azione civilizzatrice, cioè un assoggettamento nei confronti del maschile, nella terra in cui “sbarcano”. L’obiettivo di questo articolo è analizzare come questa identificazione tra il femminile e la nazione sia stata costruita nel XX secolo e come sia stata applicata alle donne migranti, identificate come persone facilmente plasmabili perché docili all’azione civilizzatrice.