Pubblicato 2024-12-30
Parole chiave
- Donne storiche,
- studiose anglo-fiorentine,
- storiografia amatoriale,
- critica ai musei,
- critica alla storia accademica
Come citare
Copyright (c) 2024 Gianna Pomata
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Abstract
Una figura centrale della comunità anglo-fiorentina fra Otto e Novecento, Vernon Lee (1856-1935) fu una protagonista delle discussioni estetiche, storiche e letterarie nel passaggio dalla cultura vittoriana al modernismo. Questo saggio mette a fuoco un aspetto finora trascurato del suo profilo intellettuale: la sua critica alla storia accademica, che va messa in rapporto con la scelta di essere una “dilettante”, o come diremmo oggi, una studiosa indipendente. Lee espresse questa critica soprattutto nei suoi scritti sul genius loci, lo spirito del luogo, a cui dedicò varie raccolte di saggi in cui si intrecciano scrittura di viaggio e scrittura della storia. Gli scritti di Lee sul genius loci, infatti, non sono solo o soprattutto scritti di viaggio, come sono stati finora descritti. Sono anche scritti di storia: un modo di conoscere il passato, diverso e alternativo rispetto a quello accademico e istituzionale. Sono la risposta della “dilettante” Lee al nuovo modello professionalizzato di ricerca storica incarnato dalle istituzioni museali e dalla storiografia accademica. Figura complessa e poliedrica –cosmopolita in cerca di radici, dilettante autorevole, come viene definita nel saggio– Lee va vista come una delle formidabili donne che, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, aprirono nuove strade alla scrittura della storia, pur restando, nel solco della tradizione amatoriale, all’esterno o ai margini della storiografia accademica.