Whispers of Knowledge: notes on the “other side” of knowledge production and dissemination in early Christianity
Pubblicato 2025-12-24
Parole chiave
- cristianesimo primitivo,
- insegnamento femminile,
- Grapte,
- Marcellina,
- Nuova Profezia
Come citare
Copyright (c) 2025 Lavinia Cerioni

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Abstract
L'articolo propone una visione d'insieme del ruolo delle donne nella produzione, trasmissione e ricezione del sapere nei primi tre secoli del cristianesimo. Mettendo in discussione una linea interpretativa che individua un “mito dell’età dell’oro” nel cristianesimo delle origini — secondo la quale le donne avrebbero goduto di un grado di emancipazione maggiore rispetto ai secoli successivi — l’articolo sostiene che l’impegno femminile nei confronti del sapere costituì una rete parallela, spesso nascosta in contesti privati, di apprendimento e insegnamento lungo tutto l’arco dei tre secoli. Basandosi su fonti letterarie, epigrafiche e materiali, lo studio analizza figure femminili come Priscilla, Grapte, Marcellina e le profetesse della Nuova Profezia. Si rileva che, sebbene l’insegnamento femminile avvenisse prevalentemente in spazi domestici o tra donne, non mancarono casi in cui esse insegnarono agli uomini ed elaborarono testi teologici. L’articolo considera inoltre i ruoli delle donne come patronesse, copiste e interlocutrici intellettuali all’interno delle comunità cristiane. Attraverso la ricostruzione di queste tracce frammentarie, lo studio mostra come le donne cristiane dei primi secoli abbiano contribuito in modo significativo alla formazione e alla diffusione del sapere teologico e filosofico, nonostante i vincoli patriarcali che cercarono di emarginarne le voci. In conclusione, si afferma che il contributo delle donne alla formazione e alla diffusione del pensiero cristiano meriti pieno riconoscimento storiografico della sua specificità.
