Pubblicato 2025-12-24
Parole chiave
- follia,
- ignoranza colta,
- teologia mistica,
- Pseudo-Dionigi
Come citare
Copyright (c) 2025 Maria Fallica

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Abstract
Il presente saggio propone una lettura della figura femminile della follia nei testi di Margherita di Navarra (1492-1549), intesa come specifica ricezione del tema dell’incomprensibilità della sapienza divina da parte dell’uomo, dello scandalo della croce di Cristo agli occhi dei sapienti del mondo e dell’esaltazione degli umili, dei “nulla”, dei reietti, dei folli (1 Cor 1, 18-25; 3, 19). L’analisi si concentrerà sulle fonti di Margherita, in primo luogo il suo padre spirituale Guillaume Briçonnet, e sulle tradizioni teologiche che hanno trasmesso tale nozione dall’antichità tardiva all’età moderna. In Briçonnet come in Margherita, il presupposto di genere che associa la femminilità alla materialità e all’irrazionalità opera paradossalmente in senso positivo: proprio in virtù del loro genere, le figure femminili della follia possono rappresentare con maggiore efficacia il nulla redento dalla grazia. In questo modo, le loro parole entrano in dialogo con una delle più celebri personificazioni letterarie del secolo, la Signora Follia di Erasmo, donna e profetessa ambivalente, rivelatrice paradossale di verità.
