Abstract
Questo saggio prende in considerazione i retaggi della educazione dell’apartheid e le nuove direttive entrate in vigore dal 1994, innanzitutto problematizzando il concetto di retaggio dell’apartheid e poi esaminandolo all’interno del più vasto contesto storico che vede l’emergere di un sistema di scolarizzazione di massa differenziato su base razziale, nelle particolari condizioni politiche ed economiche del Novecento. I principali retaggi che la nuova politica del periodo post-apartheid si proponeva di affrontare comprendevano: 1) i finanziamenti, l’organizzazione e le risorse diseguali riservati alle diverse razze; 2) la scarsa qualità dell’istruzione per la popolazione nera; 3) l’alto livello di disoccupazione giovanile; 4) i bassi livelli di partecipazione all’educazione degli adulti e all’istruzione tecnica e superiore. Il saggio mostra come le nuove iniziative per la riorganizzazione dell’istruzione, la politica sul personale docente, il curriculum, lo sviluppo delle compe- tenze e l’istruzione superiore siano state prese in condizioni economiche e politiche particolari e dimostra che non hanno modificato marcate diseguaglianze e non hanno segnato una discontinuità rispetto ai risultati dell’apprendimento. Contrariamente alle posizioni di chi nega l’apartheid, questa contraddizione è spiegata in rapporto alla forte presenza del passato nel presente, alla contraddizione fra intenti educativi e risultati, e al ruolo subordinato dell’istruzione in qualunque ordine sociale.