Abstract
In questo articolo è proposta un’analisi che muove dalle riforme normative e dalle indagini sui principi (di interesse superiore del bambino, sul suo benessere e la sua sicurezza, sulla normalizzazione e sull’implicazione) e i nuovi approcci (di genere, delle potenzialità, dell’intensità e della qualità e della partecipazione) che devono regolare l’attenzione alle famiglie in situazione di vulnerabilità, segnalando la necessità di una maggior organizzazione, pianificazione e coordinazione dei servizi e di una formazione degli educatori e un’indagine di carattere cooperativo che coinvolga gli educatori e i ricercatori che sarà tanto più ricca e soddisfacente quanto meno distante dal lavoro che gli educatori realizzano. Sapere di più per intervenire meglio è una delle chiavi del progresso in qualsiasi ambito.