Abstract
La formazione rivolta ad alcune tipologie di professioni richiede, oltre all’erogazione di contenuti teorici, un periodo di training svolto direttamente sul campo sotto la supervisione di personale esperto. In questa fase l’apprendimento avviene mediante esperienza diretta, sebbene «controllata», e la sua efficacia si basa non semplicemente sull’imitazione di una pratica, ma sul processo metacognitivo che su tale pratica viene attivato. Occorre per questo che il docente o il tutor conduca lo studente nel raggiungimento di capacità riflessive rispetto alla prassi messa in atto. Alcuni progetti di mobile learning svolti in contesti diversi – un policlinico universitario e una scuola alberghiera – hanno dimostrato come l’utilizzo didattico di tecnologie senza fili consenta, da un lato, di rendere esplicita la conoscenza tacita insita nelle attività di training, dall’altro di rendere meno formale l’apprendimento delle materie tradizionali. Attraverso questa prospettiva il mobile learning esce dal contesto puramente istituzionale, identificandosi come mezzo idoneo a supportare i momenti formativi che avvengono più o meno intenzionalmente nella vita quotidiana.