V. 55 N. 1 (2006): Le primarie in Italia: selezione dei candidati o legittimazione della leadership?
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La mobilitazione inattesa. Le primarie del centrosinistra: geografia, politica e sociologia

Ilvo Diamanti
University of Urbino Carlo Bo
Fabio Bordignon
University of Urbino Carlo Bo

Pubblicato 2006-06-30

Parole chiave

  • Primaries,
  • Political Participation

Come citare

Diamanti, I., & Bordignon, F. (2006). La mobilitazione inattesa. Le primarie del centrosinistra: geografia, politica e sociologia. Italian Journal of Electoral Studies, 55(1), 63–89. https://doi.org/10.36253/qoe-12710

Abstract

Le primarie, organizzate dall’Unione di centrosinistra, domenica 16 ottobre 2005, costituiscono un caso singolare. Hanno, infatti, offerto molti motivi di sorpresa agli osservatori e agli analisti, ma anche ai leader della coalizione. Ha sorpreso, sicuramente, l’afflusso alla consultazione. Più di quattro milioni di elettori. Ha sorpreso, altresì, l’alto livello dei consensi attribuiti a Prodi, il candidato dei partiti dell’Ulivo. Nessuno si attendeva un partecipazione così ampia, né un consenso tanto elevato all’ex presidente della Commissione europea.

D’altra parte, trattandosi di primarie “di coalizione”, esse costituivano un’esperienza “singolare”. Inedita, in ambito europeo. E, per questo, “sorprendente”. Sicuramente diversa dal “modello americano”, dove la competizione è davvero aperta: non c’è un vincitore sicuro; si rivolge agli elettori di un “partito” (per quanto ampio, trasversale e focalizzato sulla missione “elettorale” e, parallelamente, sulla selezione dei candidati alle cariche di governo), non di una coalizione; e si svolge attraverso una sequenza di consultazioni, nei diversi stati.

Da ciò la sorpresa per una partecipazione tanto elevata che suscita interesse. In particolare, il confronto si concentra su due questioni: 1) le ragioni di una partecipazione tanto ampia; 2) la riproducibilità dell’esperienza.