V. 55 N. 1 (2006): Le primarie in Italia: selezione dei candidati o legittimazione della leadership?
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Partecipazione alle primarie dell'Unione

Vittoria Cuturi
University of Catania
Simona Gozzo
University of Catania
Rossana Sampugnaro
University of Catania
Verena Tomaselli
University of Catania

Pubblicato 2006-06-30

Parole chiave

  • Primaries,
  • Unione,
  • Prodi

Come citare

Cuturi, V., Gozzo, S., Sampugnaro, R., & Tomaselli, V. (2006). Partecipazione alle primarie dell’Unione. Italian Journal of Electoral Studies, 55(1), 159–193. https://doi.org/10.36253/qoe-12713

Abstract

L’alto grado di mobilitazione è il vero elemento di novità e di interesse delle primarie dell’Unione. Se è vera l’ipotesi che esse abbiano coinvolto una quota di elettori, al di là delle capacità di mobilitazione delle strutture di partito e collaterali, è verosimile considerare l’elevata affluenza come espressione della volontà di ‘sentirsi parte’ di un progetto politico o quantomeno di manifestare approvazione verso questa nuova modalità di coinvolgimento. I non iscritti e i non attivisti hanno avuto, sicuramente, bisogno di un surplus di motivazione per sostenere i costi di una doppia partecipazione (alle primarie ed alle elezioni formali).

Nell’incertezza sul grado di affluenza alle primarie del 16 ottobre e nella convinzione che queste avrebbero coinvolto soprattutto gli elettori più attivi e a diverso titolo impegnati politicamente, abbiamo predisposto un questionario da somministrare all’uscita del seggio elettorale, dopo avere espletato tutte le procedure di voto. Le dimensioni prese in considerazione si possono associare sulla base di due interessi conoscitivi fondamentali: uno, relativo alle dimensioni qualitative e quantitative della partecipazione; l’altro, relativo alle motivazioni soggettive ed al significato attribuito alle primarie.

Scopo dell’indagine, con tutti i limiti derivanti da un progetto ambizioso e dall’utilizzo di una modalità di rilevazione poco controllabile, è stato quello di approfondire la conoscenza dei partecipanti alle primarie nazionali anche se, a giudizio di chi scrive, la tipologia di elettori emersa dal nostro lavoro di ricerca è, verosimilmente, solo in parte estensibile a primarie di livello inferiore dotate di una più elevata competitività, nella misura in cui si
fronteggiano solo due candidati di peso più o meno pari. In questi casi, la motivazione a partecipare perde il contenuto solidaristico e le primarie recuperano il senso proprio di strumento di selezione del candidato.