Abstract
L’articolo prende in esame criticamente il concetto di competenza genitoriale, del quale ripercorre la nascita, attraverso le trasformazioni della famiglia e dei suoi rapporti con lo Stato. Vengono messe in luce le differenze tra psicologia e pedagogia nel pensare la genitorialità, tra un approccio funzionalista e uno centrato sulla soggettività educatrice del genitore. L’autobiografia può favorire l’assunzione della responsabilità personale e sociale, passaggio necessario per sentirsi genitori (e figli) competenti.