Abstract
Il lavoro presenta i principali risultati di una ricerca a carattere teorico-esplorativo, finalizzata a valutare quanto lo strumento dell’International Classification of Functioning, Disability and Health for Children and Youth (ICF-CY) sia conosciuto ed utilizzato nei diversi contesti educativi per l’osservazione degli allievi e del loro “funzionamento” in senso dinamico-evolutivo, in interazione con i fattori ambientali, e finalizzato ad una progettazione educativo-didattica significativamente orientata alla prospettiva inclusiva. A tal fine sono stati intervistati gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado del Lazio iscritti al Master in Didattica e Psicopedagogia per gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) presso l’Università degli Studi di Roma Tre. La scelta è coerente con la direttiva MIUR del 2012 dove viene considerato rilevante ai fini della individuazione dei Bisogni Educativi Speciali dell’alunno, ed in particolare degli allievi con DSA, l’apporto, anche sul piano culturale del modello diagnostico ICF-CY che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale.