Published 2025-07-02
How to Cite
Copyright (c) 2025 Anna Lambertini, Maria Gabriella Trovato

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Abstract
I lemmi ‘diversità’ e ‘differenza’ costituiscono duttili strumenti concettuali a cui si è soliti
ricorrere per accompagnare percezioni, interpretazioni e rappresentazioni del mondo come
incessante divenire e come manifestazione di alterità, complessità, molteplicità.
In particolare, un sostanzioso nucleo di locuzioni e neologismi ruota intorno alla parola
‘diversità’, abbinata a un aggettivo qualificativo o a un prefisso che la connotano e la
specificano. È il caso del termine super-diversità, introdotto nel 2007 dall'antropologo
statunitense Steven Vertovec per descrivere “la diversificazione della diversità” che
caratterizza i movimenti migratori umani ai tempi della globalizzazione e che richiedono di
essere indagati in una prospettiva di multifattorialità.
Da quando è apparso, il vocabolo super-diversità ha avuto ampia diffusione nella letteratura
scientifica. Trasportato fuori dal campo delle scienze sociali mantiene potenza semantica ed
evocativa, e si presta ad essere usato come chiave interpretativa per aprire riflessioni su
questioni emergenti della cultura del progetto contemporaneo di paesaggio.
Questo monografico di Ri-Vista raccoglie contributi che consentono di rielaborare il
concetto di super-diversità applicato alle scienze del paesaggio. Invita a ripensare cioè la
super-diversità in termini di relazioni intrecciate e complesse tra organico e inorganico, tra
molteplici agency, tra i differenti habitat, territori, ecosistemi e l’insieme delle popolazioni
(umane, animali, vegetali) che li abitano, senza dimenticare i possibili aspetti conflittuali e
problematici insiti in tutte le dinamiche del vivente.