Vol. 19 No. 1 (2021): Landscape design & COVID-19. Progettare per la natura
La forma della città

Altri, altrove, altrimenti

Annalisa Metta
Università degli Studi Roma Tre - Dipartimento di Architettura

Published 2021-07-26

Keywords

  • spazio pubblico, compresenza, selvatico, temporaneo, architettura dei comportamenti

How to Cite

Metta, A. (2021). Altri, altrove, altrimenti. Ri-Vista. Research for Landscape Architecture, 19(1), 192–203. https://doi.org/10.13128/rv-9026

Abstract

Terminata la fase più intensa e drammatica del contagio da Coronavirus, l’osservazione di alcune sue conseguenze sugli spazi aperti urbani potrebbe essere utile per l’avanzamento del progetto, al di là della contingenza emergenziale. In particolare, si sollevano due questioni. La prima: dopo che l’assenza degli umani ha rivelato la presenza di altri esseri viventi, vegetali e animali, nello spazio urbano, potrebbe ora essere possibile e persino desiderabile stabilire con essi rinnovate condizioni di compresenza, alla luce delle più avvertite posizioni del pensiero contemporaneo sulla necessità del superamento del dualismo oppositivo tra natura e cultura, tra natura e città. La seconda questione ci interroga su dove e come saranno gli spazi attraenti, centrali e capaci di coesione sociale del futuro prossimo, ora che, esautorati dagli spazi pubblici tradizionali, abbiamo fatto esperienza della qualità silenziosa di molti ambiti di amnesia urbana, fuori dall’ortodossia dei consueti codici di comportamento e perciò disponibili ad accogliere usi, pratiche e rituali inventivi.