Published 2021-07-26
How to Cite
Abstract
Le misure anti-contagio legate all’emergenza sanitaria da COVID-19 decise da molti governi nazionali, hanno avuto un impatto devastante sull’industria del turismo, mettendo in luce con estrema chiarezza la fragilità di un sistema che, pur producendo enormi profitti, trasforma profondamente i luoghi interessati, la percezione che ne hanno abitanti e visitatori e la loro capacità di resilienza. Il contributo riflette sul caso di Firenze e sulla progressiva specializzazione turistica del suo centro storico, presentando un bilancio delle politiche adottate fino ad oggi e avanzando alcune prospettive per una rinnovata strategia che vada oltre il post-COVID-19. L’inedito paesaggio di un centro deserto, sperimentato alla fine del lockdown, è lo specchio di un vuoto di senso, di una cesura nella relazione tra tessuti urbani e corpo sociale della città, determinatosi negli anni della specializzazione verso un turismo di massa. La strategia proposta è quella di investire in un sistema più resiliente che abbia nella rinnovata residenzialità un fattore di riequilibrio e nella rinforzata relazione tra città metropolitana e centro storico una leva di azione per una nuova mixité funzionale, economica e sociale.